Prevenzione
Malattie Frequenti
Carie
Perché si forma la carie?
Il nemico numero uno dei denti è lo zucchero, questo perché i batteri contenuti nella saliva si nutrono proprio dello zucchero non rimosso e depositato fra i denti. Durante tale processo, essi producono un acido capace di creare una sostanza collosa che forma la placca. La placca è un aggregazione di batteri (streptococchi ecc.) responsabili della formazione di svariate patologie come carie e parodontite.
Le conseguenze della formazione di placca batterica per il dente sono la disgregazione dello smalto esercitata dall'acido che rilasciano i batteri, questo acido è capace di creare dei micro-fori, che se non curati con la normale igiene quotidiana e una moderata assunzione di zuccheri, tendono ad ingrandirsi.
In realtà già la saliva contiene di per sé un sistema di difesa naturale volto a neutralizzare tale acido, mediante un processo che dura circa mezz'ora, al termine del quale si avvia una procedura di riparazione di due ore. Durante questo arco di tempo se si introducono altri zuccheri tale procedura si blocca, consentendo all'acido di danneggiare il dente ( ecco perché tanti zuccheri fanno male).
Tartaro
Cos'è il tartaro?
Il tartaro dentale è un insieme di depositi minerali solitamente formati sulla zona fra gengiva e dente. Può trovarsi sulla superficie esterna del dente o dentro la gengiva, nell'ultimo caso si parla di tasche parodontali ( annidamento di microrganismi che col tempo comportano problemi alle strutture ossee dei denti).
Il tartaro è riconoscibile dal colore che può variare dal giallastro al marrone al nero. La presenza di tartaro comporta una maggiore tendenza all'assorbimento di macchie da caffè, fumo e altre sostanze, data la sua particolare composizione.
Il tartaro una volta formato è praticamente impossibile da rimuovere con gli strumenti di igiene quotidiana, la sua rimozione è possibile solo con una detartrasi, ossia ablazione del tartaro con strumenti professionali.
La formazione del tartaro Il tartaro si forma nel tempo a causa dei residui di cibo non rimossi; Accade che un conglomerato di batteri si densifica fino alla formazione di placca dentaria la quale darà luogo a depositi di tartaro. I tempi di formazione del tartaro cambiano da individuo a individuo. Le zone più interessate sono gli incisivi inferiori e i denti più vicini alle ghiandole salivari.
La detartrasi – . L'operazione di rimozione del tartaro viene denominata detartrasi (anche ablazione del tartaro); Si utilizzano strumenti chirurgici o mediante laser a diodi per la sua rimozione. E' un'operazione eseguibile soltanto da odontoiatri o igienisti dentali. La sensazione più frequente dopo la rimozione del tartaro è quella di maggiore percezione del dente. Ciò accade perché in presenza di tartaro il dente è isolato termicamente, rendendolo meno sensibile alle temperature. In genere nel giro di qualche settimana la sensibilità si ristabilisce.
Sanguinamento Gengivale
Può capitare che a volte una certa pressione esercitata durante la spazzolatura porti la gengiva a sanguinare, ma può capitare anche che la causa di tale sanguinamento non sia la spazzolatura.
Infatti si considera la possibilità che ci sia un'infiammazione della gengiva. In questi casi è importante fare un controllo per escludere tale possibilità.
Questa infiammazione può degenerare nella maggior parte delle volte in un caso di parodontite ( ex piorrea). (Brevemente, la parodontite è una malattia che comporta una recessione della gengiva dal dente, una sorta di distacco graduale causata dai batteri, portando nei casi più gravi alla perdita del dente. )
Anche in questo caso la prevenzione è la soluzione migliore, infatti le cause più frequenti di parodontite sono una scarsa igiene orale, che provoca la formazione di placca batterica all'interno di "tasche" gengivali.
Sintomi principali sono un arrossamento e un rigonfiamento delle gengive. Altre condizioni che causano sanguinamento gengivale possono essere anche una spazzolatura troppo vigorosa e uso scorretto del filo interdentale.
Alitosi
L'alito cattivo rientra nella tipologia delle malattie frequenti. Le cause possono derivare da patologie respiratorie o dell'apparato digerente, ma anche un'insufficiente pulizia orale, includendo fra i responsabili i batteri della lingua. La decomposizione dei batteri per effetto della saliva rilascia una sostanza che può considerarsi responsabile dell'alitosi, ciò avviene comunemente di notte o dopo un pasto abbondante. Un collutorio con azione antisettica e una buona igiene orale possono aiutare a combattere tale patologia. Ovviamente esistono cibi in grado di aumentare l'intensità dell'alitosi, come aglio, cipolle, alcolici e spezie, quindi nei casi in cui si voglia evitare l'alitosi, si consiglia di assumerne quantità moderate o addirittura escluderle dalla vostra dieta.
Denti Sensibili
Le cause che verificano la sensibilità dei denti sono l'esposizione della dentina alle temperature o a determinate sostanze, perché magari lo smalto si è assottigliato, non consentendo una sufficiente protezione, oppure dalle gengive che perdono adesione rispetto all'alveolo, diventando come "permeabili" da sostanze o temperature che raggiungono la dentina.
La dentina è dotata di canali che attraversano il dente dalla superficie e raggiungono il nervo. Tali canali contengono al loro interno un fluido che se si muove all'interno dei tubuli irrita i nervi del dente generando del dolore.
Paradontite o Gengivite Espulsiva
Si parla di gengivite espulsiva (Tecnicamente parodontite) nei casi in cui i tessuti gengivali si infiammano. La causa genericamente (ma non necessariamente) è la scarsa igiene orale, infatti i batteri presenti in prossimità fra dente e gengiva producono tale infiammazione. Un fattore importante da considerare è pure la possibilità di ereditare la predisposizione alla gengivite geneticamente.
Cosa accade al dente ?
Il processo infiammatorio parte dalla gengiva (gengivite). La gengiva recede, perde adesione dal dente ritraendosi, conseguenza diretta è la formazione di una "tasca", nella quale i batteri si infiltrano. Degenerando in forma cronica, prosegue nel suo percorso intaccando osso, legamento parodontale e il cemento che fungono da sostegni per il dente. Mancando del sostegno di tali componenti è compromessa la stabilità del dente. Nei casi più gravi il dente può cadere. Ma quest'ultimo stadio perviene quando ormai l'infiammazione ha raggiunto la struttura ossea, in caso vi sia un riassorbimento dell'osso che sostiene il dente.
Malocclusione e Profilo Facciale
La malocclusione è una disarmonia nel posizionamento dei denti. Infatti i denti posizionati male non permettono una corretta occlusione fra denti dell'arcata superiore con quelli inferiori comportando problemi masticatori, fonetici ed estetici. Il profilo facciale ne risulta condizionato da tale posizionamento, per questo motivo spesso l'utilizzo di apparecchi porta ad un cambiamento estetico, il motivo di ciò è dato dagli spostamenti della mandibola che comportano conseguenze su tutto il viso.
Curiosità
Onicofagia
E' un disturbo che porta a mangiare le proprie unghie. Secondo gli studi Freudiani è dovuto da cause psicologiche quali "fissazione orale", rinvenendo il più delle volte in presenza di stress, ansie e tensione. Se siete dei mangiatori di unghie, il nostro consiglio per la vostra salute è quello di cercare di smettere. Infatti, le conseguenze di tale disturbo sono l'usura degli incisivi, facilita la formazione di infezioni e più in generale la diffusione di batteri in bocca.
Malattie Focali
Il termine focali deriva dalla parola foce, che sta a indicare le malattie che dal cavo orale (foce) possono scaturire in altre malattie a livello sistemico della salute in generale. Ecco un link per approfondire l'argomento: andi.it/files/2011/12/Q14.pdf
Cibi più dannosi
E' abbastanza risaputo che gli zuccheri fanno male ai denti. Ma perché? Esistono dei batteri nella nostra bocca che si nutrono esclusivamente di zucchero, precisamente vanno molto golosi per i saccaridi( ma non solo), presenti per esempio nella frutta. Dunque accade che i batteri della placca si alimentano di zucchero e producono delle sostanze che consentono loro di aderire meglio sulle superfici del dente o sul margine gengivale. La produzione di queste sostanze chimiche oltre a favorire la loro permanenza, agiscono sullo smalto cercando di perforarlo creando una carie. Una volta perforato raggiungono la dentina e in fine la polpa. La placca batterica può evolvere in una formazione di depositi di tartaro o portare a gengiviti se presente sul margine gengivale.
Gli esperti dell'Aidi ( Associazione igienisti dentali italiani) hanno stilato una lista dei cibi più pericolosi per la salute dei nostri denti, in particolare:
- Frutta, succhi e polpe di frutta (soprattutto se addizionati di saccarosio)
- Bevande zuccherate acide, spesso gassate (cola, aranciata, gazzosa, limonata)
- Bevande dolci a base di malto, soft-drink
- Zucchero e miele utilizzati per dolcificare cibi e bevande
- Confetture di frutta, gelatine, miele, creme dolci ******
- Caramelle e dolciumi vari (lecca-lecca, croccanti, torrone, ecc…)
- Cioccolato al latte e derivati - Sciroppi e farmaci pediatrici zuccherati al fine di migliorarne il gusto - Alimenti confezionati (merendine dolci, biscotti e snack)
- Alimenti molto acidi: agrumi, mele, ananas, uva, fragole, aceto, vino, pomodori
Ma vi sono anche 5 fattori che contribuiscono a rendere dannosa l'azione degli zuccheri
- Il loro elevato consumo
- La frequenza di assunzione dei carboidrati
- L'adesività e la viscosità dei prodotti alimentari
- La predisposizione orale individuale
- Le scorrette abitudini alimentari (assunzione ripetuta di cibo, di prodotti confezionati, di bibite dolci, acide e gassate, il tutto "fuori pasto") e la scarsa igiene orale specie dopo il consumo dei fuoripasto.
Cibi Rinforzanti
Un esempio di cibi che rafforzano i denti sono:
Tè verde - Per la presenza di fluoro e polifenoli che aiutano a rinforzare e combattere i batteri.
Vino rosso - anch'esso dotato di polifenoli efficaci contro le carie.
Formaggi e latticini e in generale i cibi ricchi di calcio, utile per rinforzare i denti. Considerando di assumere insieme al calcio anche la vitamina D presente in verdure verdi, fegato, olio di fegato di merluzzo, salmone e uova. La vitamina D è nota perché facilita l'assimilazione del calcio.
Radice di liquirizia - i suoi principi attivi aiuterebbero a limitare la crescita di batteri della carie e utile anche in caso di parodontite.
Cacao - grazie alla teobromina rafforza e protegge lo smalto dentale.
Spazio Bambini
Video sull'uso dello spazzolino e del filo interdentale.
Calendario della Dentizione
Dal 3° al 6° mese di vita : Incisivi centrali inferiori.
Dal 5° al 7° mese di vita: Incisivi centrali superiori.
Dall'6° al 12° mese di vita : Incisivi laterali superiori e inferiori.
Dal 12° al 18° mese di vita: i primi molari.
Dal 18° al 24° mese di vita: i canini
Dal 24° al 30° mese di vita: i secondi molari.
Consigli Utili
Igiene Personale
Lo spazzolino
Per prevenire il rischio della formazione di placca , lo strumento più comune è di certo lo spazzolino. Anche se da solo non basta a garantire una completa igiene orale, è tuttavia determinante per la prevenzione dei denti.
La scelta dello spazzolino non è indifferente per la nostra bocca, si consiglia di consultare sempre il proprio dentista per assicurarsi di fare la scelta giusta. Perché è così importante?
Le setole per esempio in alcuni casi se sono troppo morbide non rimuovono placca, ma se troppo rigide possono rovinare lo smalto e le gengive. Dunque, per quanto concerne la rigidità in genere per un adulto si consiglia quella media.
La forma dello spazzolino deve rispondere a un requisito: quello di riuscire a raggiungere tutte le parti della cavità orale. Occorre cambiarlo ogni due-tre mesi, anche se ormai ci sono gli spazzolini moderni con setole che sbiadiscono di colore con l’usura nel tempo, indicano già da sé che è giunta l’ora di cambiare lo spazzolino.
Per il suo utilizzo, potete chiedere sempre un consulto professionale, anche se sembra molte volte scontato e intuitivo capire come si usa. In realtà a seconda dei casi può cambiare il modo in cui bisogna pulire i propri denti.
Generalmente si considera inefficace lo spazzolatura in direzione sinistra-destra, poiché trascina la placca batterica e la deposita negli spazi fra dente e dente, favorendo l'insorgere di tartaro e carie. Per una corretta igiene orale lo spazzolino va sempre mosso in direzione perpendicolare alla gengiva, e sempre dalla gengiva verso il dente.
Deve essere un movimento ordinato in una sola direzione, dalla gengiva alla punta del dente.
Per pulire i denti dell’arcata inferiore il movimento parte dal basso verso l’alto, per l’arcata superiore dall’alto verso il basso, facendo attenzione a non spazzolare troppo vigorosamente, considerando di rimuovere la placca e i residui di cibo soprattutto dalle fessure dei denti e dalla parte superiore della corona dei denti molari e premolari.
Nella pulizia deve rientrare sia la parte interna che quella esterna dei denti.
Si consiglia di effettuare una prima spazzolatura senza dentifricio e poi una seconda con il dentifricio, per permettere al dentifricio di raggiungere quelle zone che potrebbero essere coperte da residui di cibo.
Per garantire una maggiore prevenzione, si stima che la pulizia dovrebbe avvenire almeno 20 min dopo la conclusione del pasto.
Si consiglia di lavare un dente per volta, o concentrarsi su ogni singola zona se possibile o quanto meno evitare uno spazzolatura troppo veloce e disordinata.
Filo interdentale:
Il filo interdentale ha lo scopo di rendere la pulizia dei vostri denti più accurata. Viene usato per l'igiene tra un dente e l'altro, in media basta usarlo due volte al giorno. Se usato nel modo corretto, consente di raggiungere un buon grado di pulizia degli interstizi fra i denti. E’ uno strumento complementare a spazzolino, dentifricio e collutorio, infatti non si potrebbe pensare di usare da solo il filo interdentale per ottenere un sorriso sano. Per capire come utilizzarlo si rimanda al buon consiglio di rivolgersi al proprio dentista, anche perché il suo utilizzo può cambiare a seconda della posizione dei denti, in quanto certi casi non possono essere trattati con filo interdentale perché renderebbero la pratica troppo complicata, quindi si rimanda all’utilizzo di altri strumenti.
Dentifricio e/o collutori:
Anche questa è una scelta da effettuare in base alla situazione personale dei denti. Esistono appunto diversi tipi di dentifrici, dai classici al fluoro, bicarbonato, erbe ecc. a quelli adatti a remineralizzare i denti, quelli per gengive sensibili, quelli adatti in caso di infezioni, quelli indicati per prevenire la placca, tartaro o carie e così via. Solitamente non sono le sole proprietà del dentifricio a garantire una pulizia dei denti, la rimozione manuale è sicuramente la migliore strategia per garantire una sufficiente igiene orale. Il dentifricio a seconda delle tipologie appunto svolge determinate funzioni preventive o rigenerative.
Per quanto riguarda il collutorio, la sua utilità ricade sulla prevenzione da carie, gengiviti e alito cattivo. Si consiglia in genere di utilizzarlo circa un’ora dopo la spazzolatura, in quanto determinate componenti del dentifricio potrebbero inibire alcuni effetti del collutorio. Il suo utilizzo è mirato alla riduzione dei batteri della bocca, per tale motivo è considerato un buon mezzo preventivo.
Anche se l'igiene dentale domestica è eseguita correttamente è buona norma sottoporsi a manovre di igiene eseguite in modo professionale presso uno studio dentistico.
Scelta del Dentista
Quale dentista scegliere?
Il dentista deve essere una persona aggiornata sulle novità del settore, deve adottare tutte le misure di sicurezza necessarie a garantire l’incolumità del paziente e l’accoglienza. Inoltre il dentista deve indagare sul vostro stato di salute. Un dentista non si preoccupa solo dei vostri denti, ma anche della vostra persona, infatti il dentista sa che bisogna attrezzarsi di un certo grado di empatia e di sensibilità alle richieste dei pazienti, godendo della capacità di esprimere sicurezza sul lavoro che compie.
“E’ facile comprendere che non è migliore il dentista che toglie il male e che costa poco, ma quello che vi cura con perseveranza”.
Intervenire al momento del dolore non è una strategia intelligente neanche per il vostro portafogli!
Quella del dentista è una figura che si pone lo scopo di donare non solo un pronto sollievo, ma anche di raggiungere il benessere salutare dei pazienti. Il dentista aggiornato predica la prevenzione. Oltretutto è capace di eseguire ogni forma di moderna chirurgia odontoiatrica. Avere denti e gengive sane è una scelta che dà i migliori risultati a lungo termine; Ovviamente anche i denti invecchiano e si deteriorano, ma una corretta strategia di prevenzione consente di rinviare nel tempo effetti irreversibili di alcune patologie.
Solitamente i denti cominciano a far male solo quando il danno è notevole, e le conseguenze fisiche non vanno trascurate.
E’ da considerare che più le condizioni peggiorano più lavoro bisognerà compiere per la cura dei denti. “Un buon metodo quindi anche per risparmiare sarebbe quello di adottare una strategia preventiva evitando di rimandare l’inevitabile, perché appunto più la situazione si aggrava, maggiori spese bisognerà affrontare.
Per questo è consigliata una visita di controllo almeno due volte l'anno.”
Sul Fumo
E’ risaputo, il fumo fa male, ma sembra non ricevere la giusta attenzione anche l’organo principale che subisce i suoi effetti: la bocca. Se state cercando di raggiungere uno stile di vita sano, il nostro consiglio è quello di partire dalla bocca.
Smettere di fumare potrebbe comportare innumerevoli benefici, sia fisici che estetici. Il desiderio di ottenere un bel sorriso non riguarda solo un fattore estetico, un bel sorriso è anche un sorriso sano. Le conseguenze del fumo sono devastanti nel lungo tempo per i denti, un esempio è l’ annerimento, ma non solo i denti ne risentono, organi intaccati possono anche essere la lingua o la mucosa delle guance, palato e la bocca in generale. In questo modo non si rende che inevitabile la necessità di trattamenti professionali, in quanto appunto l’igiene orale domestica si rivelerebbe non più efficace.
E’ risaputo che i fumatori hanno una probabilità molto più alta di perdita dei denti. Qui di seguito alcune conseguenze del fumo sui denti:
Denti macchiati, mutamenti della percezione del gusto e dell’olfatto, un'opacizzazione dello smalto e un'aumentata tendenza alla formazione di placca e tartaro. Sono proprio queste ultime le cause che facilitano la caduta dei denti, il fumo può inoltre provocare gengiviti, alitosi e nei casi più gravi tumori.